Dieta chetogenica: cosa è, a chi è rivolta, benefici e rischi


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Soprattutto negli ultimi anni avrete sentito parlare delle diete chetogeniche, che sono dei protocolli alimentari che solitamente vengono utilizzati per il dimagrimento. In questo articolo proveremo a spiegare cosa sono, a chi sono rivolte e quali sono i vantaggi e gli eventuali svantaggi.

Prima di entrare nel dettaglio di una dieta chetogenica vediamo in che modo dovrebbero essere ripartite le calorie giornaliere. Secondo le linee guida della SINU, che è la società italiana di nutrizione umana, in un’alimentazione bilanciata l’apporto calorico giornaliero dovrebbe derivare da:

  • 12-15% proteine
  • 45-60% carboidrati (percentuale corrispondente a circa 200g al giorno di carboidrati)
  • 25-35% grassi

Nelle diete chetogeniche questa ripartizione viene modificata.



Leggi anche: carboidrati complessi e semplici, cosa cambia?

Cos’è una dieta chetogenica?

Una dieta chetogenica, come si può intuire facilmente dal nome, è una dieta che porta alla formazione dei corpi chetonici che sono il beta-idrossibutirrato, l’acetoacetato e l’acetone. Queste sostanze, prodotte dal nostro organismo, verranno utilizzate dal nostro cervello come fonte di energia al posto del glucosio.

La dieta chetogencia è una dieta solitamente ipocalorica in cui viene ridotta la percentuale di carboidrati (da 200g ad una quantità che oscilla tra 50 e 100g) e viene aumentata, anche di molto, la percentuale dei grassi. La percentuale di proteine, invece, aumenta solamente di poco.

Metabolismo energetico in condizioni normali

Quando ci alimentiamo in modo “normale”, quindi rispettando la ripartizione calorica consigliata dalla SINU, il nostro organismo utilizza, in questo ordine, i carboidrati, i grassi e le proteine come fonte di energia. I carboidrati, infatti, sono i macronutrienti preferiti dall’organismo umano per ricavare energia.

Proviamo a capire adesso come si modifica il metabolismo energetico in una dieta chetogenica e perché si verifica la formazione dei corpi chetonici.

Metabolismo energetico in una dieta chetogenica

In una dieta chetogenica viene ridotto l’apporto di carboidrati (nelle più comuni ne vengono consumati massimo 100g al giorno, mentre in quelle più restrittive si arriva anche a massimo 30g al giorno) mentre viene aumentato quello dei grassi.

Quando l’apporto di carboidrati nella dieta si riduce le scorte presenti nel nostro organismo si esauriscono in fretta e questo provoca una modifica nel nostro metabolismo energetico. In queste situazioni l’organismo inizierà ad utilizzare prevalentemente i grassi come fonte di energia.



Così facendo si favorisce la mobilizzazione dei grassi di deposito per la produzione di energia e la comparsa di una condizione metabolica particolare detta chetosi (o acetonemia), cioè un accumulo nel sangue di corpi chetonici, sostanze che si formano quando si utilizzano i grassi per produrre energia. I corpi chetonici sono prodotti dal nostro fegato e vengono utilizzati dal cervello come fonte di energia quando mancano gli zuccheri.

Bisogna specificare che i corpi chetonici vengono prodotti dal fegato anche in situazioni normali, ma in quantità e velocità molto minori rispetto a quando si segue una dieta chetogenica.

Leggi anche: è vero che gli zuccheri fanno male?

Tutti possono seguire una dieta chetogenica?

La dieta chetogenica è considerata una vera e propria terapia per alcune patologie e deve essere eseguita sotto il controllo di uno specialista. Prima di seguire una dieta chetogenica bisogna:

  • Valutare le condizioni di salute
  • Definire gli obiettivi e la durata della dieta.

L’obiettivo di una dieta chetogenica può essere anche un semplice dimagrimento.

A chi è rivolta la dieta chetogenica?

I dati scientifici hanno dimostrato che una dieta chetogenica può essere utile per chi soffre di obesità ed altre malattie associate come ipertensione, dislipidemie e diabete di tipo 2.

Molto interessante è anche l’utilizzo della dieta chetogenica nel trattamento dell’epilessia resistente ai farmaci. Già intorno agli anni ’20 del secolo scorso si è notato che il digiuno era in grado di sedare le crisi epilettiche e questo ha portato alla messa a punto di una particolare dieta chetogenica che viene utilizzata per trattare i pazienti affetti da epilessia. Essendo questa dieta un trattamento non farmacologico bisogna assolutamente evitare il “fai da te” ed affidarsi sempre ai professionisti (medici e nutrizionisti) che potranno stilare il piano alimentare più adatto alle necessità di ognuno.

La dieta chetogenica è inoltre l’unica terapia esistente per chi soffre di “deficit di GLUT1“, una malattia rara in cui è assente una proteina (chiamata appunto GLUT1) che si occupa del trasporto del glucosio all’interno dell’organismo. L’assenza di questa proteine impedisce al glucosio di arrivare al cervello che, senza la sua fonte di energia, potrebbe subire dei danni molto seri.
Per i pazienti affetti da questa patologia una dieta chetogenica può essere di grande aiuto perché stimola l’organismo a produrre corpi chetonici, che vengono utilizzati dal cervello come fonte di energia alternativa. Tuttavia, questa strategia terapeutica non migliora le capacità intellettive e comporta il rischio di effetti collaterali a lungo termine, come calcoli renali e anomalie metaboliche.



A chi è controindicata la dieta chetogenica?

Non può seguire la dieta chetogenica chi soffre di:

  • Insufficienza epatica, cardiaca e renale
  • Diabete di tipo 1
  • Disturbi del comportamento

E’ fortemente sconsigliata anche alle donne in gravidanza e alle donne che allattano.

Piramide alimentare in una dieta chetogenica

Fonte: La dieta chetogenica, manuale a cura di Anna Tagliabue e Claudia Trentani

La dieta chetogenica fa dimagrire?

Anche una dieta chetogenica può essere utilizzata per il dimagrimento, ma non è l’unica che funziona. Indipendentemente dalla dieta che si segue per dimagrire è necessario che ci sia un deficit calorico, cioè che la quantità di calorie assunte sia minore della quantità di calorie consumate. Se consumo 2000kcal e ne assumo 1700, sono in una situazione di deficit che porterà ad una perdita di peso ed è assolutamente indifferente se le calorie che assumo derivano da carboidrati, proteine o grassi.

La ricerca scientifica ha affermato che la dieta chetogenica non è migliore delle altre diete ipocaloriche per quanto riguarda la perdita di grasso e di peso.

I vantaggi di una dieta chetogenica nel dimagrimento, rispetto a qualsiasi altra dieta ipocalorica, sono la soppressione dell’appetito e il senso di benessere. Quando si segue una dieta, infatti, spesso tantissimi pazienti hanno appetito e avvertono un senso di spossatezza.
Pare che il maggior introito di proteine e di grassi stimoli maggiormente il senso di sazietà rispetto agli zuccheri.

La dieta chetogenica per dimagrire: è vero che fa male?

La dieta chetogenica non fa male, a patto che venga stilata da un professionista e che si eviti l’autogestione e il “fai da te”. Solamente nutrizionisti e dietisti hanno le competenze adatte per stilare un programma alimentare (la cui durata dipende dall’obiettivo che si vuole raggiungere) che ci permetta di perdere peso e di preservare il nostro benessere.



Bibliografia

  • Pezzana A, Amerio M L, Fatati G, Caregaro Negrin L, Muratori F, Rovera G M, Zanardi M. La dieta chetogenica. Attualità in Dietetica e Nutrizione Clinica. 2014; 2(6): 38-43 Link al lavoro
  • issalute.it, sito dell’Istituto Superiore di Sanità
  • Osservatorio malattie rare, informazioni sul deficit di GLUT1
  • La dieta chetogenica, manuale a cura di Anna Tagliabue e Claudia Trentani
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