Allenamento e gioventù: gli adolescenti possono andare in palestra?


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È molto diffusa la credenza secondo la quale gli adolescenti non possono praticare un allenamento contro resistenze in quanto il rischio sarebbe quello di bloccare la crescita o apportare danni irreversibili all’organismo, è proprio così? Analizziamo cosa dicono gli studi!

Bambini e adolescenti

Nel periodo della fanciullezza, seguito poi dal periodo dell’adolescenza, si ha lo sviluppo biologico dell’organismo il quale è in continua evoluzione andando incontro a modificazioni ripetute di tipo anatomico, fisiologico e ormonale.

Un soggetto non ancora sviluppato presenta un organo cardiaco più piccolo rispetto a quello di un adulto e, di conseguenza, la gittata cardiaca come la contrazione ventricolare e il massimo consumo di ossigeno (VO2max) saranno inferiori rispetto a quelli di un adulto; a questo bisogna però aggiungere che anche i volumi corporei di un bambino saranno inferiori, ciò vuol dire che in proporzione non vi sono differenze significative tra adulti, adolescenti e bambini.

I bambini, inoltre, presentano una frequenza cardiaca a riposo maggiore rispetto agli adulti la quale, con la crescita e l’aumento delle masse e dei volumi corporei, tende sempre più a stabilizzarsi raggiungendo volumi standard alla fine della maturazione dell’individuo.

Tuttavia è, risaputo che i bambini vanno incontro a maggior sudorazione e ciò porta a pensare che vi è un aumentato rischio di ipertermia: trattasi fortunatamente di una paura infondata poiché i fanciulli presentano un maggior afflusso di sangue alla cute, fattore che consente una migliore dispersione di calore verso l’ambiente con conseguente abbassamento della temperatura corporea.

Nel periodo che va dai 4 ai 10 anni (fanciullezza) e dagli 11 ai 17 anni circa (adolescenza) un individuo attraversa delle fasi denominate “fasi sensibili” caratterizzate da un alto potenziale di miglioramento di alcune capacità: in particolare nella fanciullezza si ha un ampio margine di miglioramento di quelle che sono le capacità coordinative (equilibrio, differenziazione cinestesica, coordinazione oculo-manuale, apprendimento motorio, reazione ecc.), mentre nell’adolescenza vi sono i giusti presupposti per il miglioramento delle capacità condizionali (forza, resistenza e velocità) e ciò è favorito anche dalla maturazione ormonale che, nell’adolescente maschio ad esempio, corrisponde al picco di secrezione di testosterone.



Adolescenti e allenamento con i pesi

In letteratura, l’argomento riguardante l’allenamento con sovraccarichi negli adolescenti è molto studiato e discusso; i principali studi evidenziano che degli allenamenti contro resistenze che prevedono l’aumento della forza e potenza muscolare possono solo migliorare queste capacità che, in futuro, presenteranno valori maggiori migliorando, di conseguenza, la performance sportiva.

Per quanto concerne la sfera psicosociale sono stati rilevati dei miglioramenti che non possono risultare significativi e questo vale anche per un miglioramento della composizione corporea: vi sono stati miglioramenti del BMI che però non possono essere esclusivamente causati dall’allenamento con sovraccarichi in quanto, trattandosi di studi longitudinali, i cambiamenti potrebbero anche essere dati dalla maturazione dell’individuo.

Parlando di performance, quindi, i migliori effetti dell’allenamento con sovraccarichi in soggetti non completamente maturi si hanno sulla base del miglioramento della prestazione e delle capacità condizionali quali forza (e anche potenza muscolare) e resistenza muscolare.



Allenamento con sovraccarichi e prevenzione

È importante però soffermarsi su quelli che sono i benefici fisici dell’allenamento nei giovani andando oltre l’idea di un futuro miglioramento prestativo negli sport.

Un ottimale sviluppo della forza muscolare tra i 10 e i 13 anni può infatti giovare diminuendo di circa il 60%/70% il rischio di infortuni futuri: infatti tutti i ragazzi che in giovane età sono risultati sedentari presentano una probabilità più alta di danno muscolare e, soprattutto, scheletrico.

Ciò è dovuto al fatto che chi ha da sempre praticato attività fisica (specialmente contro resistenze nelle fasi sensibili) presenta una maggior forza muscolare, tendinea e maggior densità ossea (si tratta di adattamenti ai quali va incontro l’organismo in seguito ad allenamenti contro resistenze).

Inoltre, bassi livelli di forza sembrano essere correlati ad una maggiore probabilità di contrarre malattie cardiovascolari in età adulta, per questo motivo è importante intervenire in giovane età per migliorare questi parametri ed abbassare il rischio di malattie.

Tenendo in considerazione che volumi e intensità di allenamento somministrati ad adulti non sono idonei per adolescenti o bambini, sembra che negli ultimi anni stia emergendo un nuovo protocollo di allenamento volto al miglioramento delle capacità coordinative e condizionali con direttive specifiche.

Si tratta dell’INT (Integrative Neuromuscular Training) il quale comprende esercizi di condizionamento generale e specifico, andando a stimolare capacità coordinative e condizionali nelle rispettive fasi sensibili e che prevede allenamenti volti al miglioramento di coordinazione ed equilibrio uniti ad allenamenti volti all’aumento della forza muscolare.

Per quanto concerne i metodi di allenamento della forza, molti autori tra cui anche alcuni studiosi della American Academy of Pediatrics hanno disposto delle linee guida secondo le quali:

  • Il bambino PUÒ svolgere allenamenti con sovraccarichi
  • Il sovraccarico ottimale sembrerebbe essere quello dato dal proprio peso corporeo
  • Bisogna evitare ripetizioni massimali con sovraccarichi esterni ma concentrarsi sull’aumento della forza basandosi su un carico che si aggira intorno al 70%/80%
  • Il bambino/adolescente deve apprendere al meglio la tecnica dell’alzata prima di aumentare la percentuale di carico
  • I soggetti devono essere seguiti ed istruiti da personale COMPETENTE in quanto il rischio di infortunio è comunque leggermente maggiore rispetto agli adulti.



Per concludere

Per concludere, quindi, si potrebbe affermare che non vi sono particolari controindicazioni per l’allenamento con i pesi nei bambini/adolescenti anzi, molti studi sono a favore di questa pratica utilizzata soprattutto come prevenzione di malattie o infortuni futuri

BIBLIOGRAFIA

  • Avery D. F. et al., Youth Resistance Training: Past Practices, New Perspectives, and Future Directions, Pediatric Exercise Science, 2013, 25, 591-604.
  • Simon K. Harries, David R. Lubans, Robin Callister, Resistance training to improve power and sports performance in adolescent athletes: A systematic review and meta-analysis, Journal of Science and Medicine in Sport 15 (2012) 532–540.
  • Natasha Schranz, Grant Tomkinson ,Tim Olds, What is the Effect of Resistance Training on the Strength, Body Composition and Psychosocial Status of Overweight and Obese Children and Adolescents? A Systematic Review and Meta-Analysis, Sports Med (2013) 43:893–907.
  • Kraemer W. J., FLECK S. J., DESCHENES M. R., Fisiologia dell’esercizio fisico, Calzetti & Mariucci, 2018.
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